Il santuario di Mongiovino (Panicale), imponente e austero, forse per la pietra arenaria con cui, raro esempio, è stato costruito, e il pregevole ma serissimo portale in pietra serena, è al contrario, al suo interno, un trionfo di luce e di colore. L’edificio, rinascimentale e di impronta bramantesca custodisce, vero antro delle meraviglie, affreschi di Niccolò Cirignani, detto il Pomarancio, Arrigo Fiammingo, Giovan Battista Lombardelli, Orazio di Domenico di Paride Alfani.
La Confraternita del Santissimo Sacramento e Buona Morte, si occupa con dedizione di quello che è nato nel XVI secolo come santuario delle ricche e potenti famiglie perugine, ma che nei secoli, e ancora oggi, è luogo di devozione per la gente di un vasto territorio, oltre che meta d’appassionati di arte e di storia. Il santuario è circondato da una serie di edifici di pertinenza, in uno dei quali è inserito il forno, seicentesco, di comunità, e custodisce anche pregevoli oggetti di oreficeria e paramenti sacri antichi. Il forno di comunità seicentesco, la cui presenza è una vera sorpresa, fino agli anni ’60 era luogo di cottura di pane e torte di Pasqua delle genti dei borghi del circondario.
Tratto dalla pubblicazione della Camera di Commercio di Perugia “La Torta di Pasqua in Umbria” consultabile qui.