Tra i luoghi più belli del pianeta figura anche Panicale. Lo certifica il New York Times che ha dedicato a questo “piccolo gioiello umbro” una puntata della rubrica “The World Through a Lens – Il mondo attraverso una lente”.
L’articolo “Riflessioni quiete sull’incantevole villaggio italiano di Panicale” èuscito per la serie “Il mondo attraverso una lente”. (consultabile al link https://www.nytimes.com/2020/08/17/travel/panicale-italy.html) e porta la firma del fotografo e giornalista Barry Scwartz che nel 2017, in luna di miele, ha fatto tappa a Panicale, grazie all’amico Steve Siegelman (scrittore californiano con casa a Panicale).
Barry Scwartz prima del 2017 non era mai stato in Italia. Il suo soggiorno in Umbria, nella piccola Panicale è stata la scoperta dell’autenticità in ogni dettaglio, dalle pietre, al cibo, alle persone. Nel suo reportage parla della terrazza sul Trasimeno e di alcuni indimenticabili momenti, come la visita guidata compiuta insieme all’Ufficio Informazioni turistiche. Parla poi di quel prezioso scrigno che è il Teatro Caporali, di cui è rimasta particolarmente affascinata la moglie Maggie, una stilista.
E poi del Museo del Tulle, dedicato al ricamo e che ospita Dalia Lazar, artista in residenza e della Chiesa della Madonna della Sbarra, con il suo piccolo museo di oggetti e paramenti sacri.
“Rimane – scrive Barry – un sacco di vita e bellezza nei muri antichi, nelle persone incontrate, nel cielo sotto l’aereo che sorvola i campi”.