coloriamo-i-cieli

COLORIAMO I CIELI

In ogni aquilone, sono racchiusi sogni di pace, voglia di volare e desideri di libertà. Con ogni mongolfiera, si libra nell’aria tersa il desiderio di conoscere il mondo e raggiungere posti nuovi. Coloriamo i cieli, la manifestazione internazionale che ogni anno, nel mese di aprile, si svolge a Castiglione del Lago, porta con sé tutto ciò e forse anche per questo riceve dal pubblico sempre maggiore apprezzamento e partecipazione. Dal Lago Trasimeno, è possibile ammirare un esercito pacifico di aquiloni, molti dei quali costruiti negli appositi laboratori allestiti per l’evento, e mongolfiere anche di produzione internazionale, che danzando nei cieli, rallegrano grandi e piccini.  La manifestazione rappresenta anche un appuntamento privilegiato per conoscere il Lago Trasimeno ed i suoi dintorni, la sua ricca enogastronomia  capace di coniugare terra ed acqua dolce, le sue manifestazioni e la sua offerta di attività e sport all’aria aperta.

Per sognare tra le nuvole, proponiamo la visione del video della manifestazione!

{youtube}glDPVRLSE4s{/youtube}

campo_del_sole_6

Campo del Sole

Immagina uno specchio d’acqua, teatro di un’epica battaglia… Parliamo del Lago Trasimeno dove, nei pressi di Tuoro, ebbe luogo nel 217 a. C. un cruento scontro tra l’esercito romano e le truppe di Annibale, con la vittoria di quest’ultimo. Questo per raccontare lo scenario, ma in realtà vogliamo soffermarci sul lido di Punta Navaccia, in cui trionfa una moderna stonehenge, un complesso monumentale scultoreo a cui hanno contribuito ben 27 artisti di fama internazionale.
Nato nella seconda metà degli anni ’80, Campo del Sole è un giardino di “Totem”, alberi-colonna, immerso in un contesto naturalistico d’eccellenza, un museo all’aperto, in cui ogni elemento è stato pensato, creato e realizzato da artisti di altissimo livello, quali ad esempio Pietro Cascella, Cordelia Von den Stein e Mauro Berrettini, utilizzando la pietra serena, un’arenaria dal colore grigio – azzurro capace di virare su più calde tonalità rosate , estratta dalle cave locali.
Con quest’opera, si è voluto in qualche modo celebrare la scultura moderna, legandola però a forme primordiali di dialogo tra terra e cielo. L’ambiente suggestivo in cui è posta, rende ancora più piacevole la sua visita, in qualche modo obbligata per chi si reca a Tuoro, in quanto unica nel panorama artistico internazionale. Stupisce la creatività degli artisti che hanno saputo declinare il motivo scelto della colonna in varianti capaci di esprimere emozioni diverse.
Meritano apprezzamento anche la disposizione a spirale delle colonne, lo slancio verticale,i richiami triangolari, la tavola in pietra che rimanda al cosmo, la magica fusione tra elementi terreni, lacustri e astrali che, in una dimensione labirintica, Campo del Sole sa evocare.

lavalle

Oasi "La valle"

L’Oasi Naturalistica “la Valle” nasce nel 1996 per volontà della Provincia di Perugia, è gestita dalla cooperativa ” l’Alzavola” che si occupa delle aperture del centro visite, delle attività didattiche, turistiche e dell’Inanellamento Scientifico degli uccelli. La struttura, compresa nel Parco Regionale del Lago Trasimeno, si trova a San Savino di Magione, sulla sponda sud orientale del Lago, nella zona dove più esteso è lo straordinario ambiente del canneto al quale si deve la ricchezza di specie che si possono osservare: la Valle è interessata dal passaggio di rotte migratorie di centinaia di specie di uccelli che si fermano a nidificare, a svernare, o solo a rifornirsi di cibo durante il viaggio, così che ogni stagione dell’anno permette osservazioni diverse ed interessanti. L’Oasi è dotata di un Centro visite, un edificio a tre piani costruito alla fine dell’ottocento per ospitare il “Consorzio di Bonifica del Lago Trasimeno”, al cui interno è stata allestita una mostra riguardante gli aspetti storico-naturalistici dell’area della Valle; l’edificio ospita anche il Centro Di Educazione Ambientale dotato di aule didattiche attrezzate con strumentazione multimediale, di un laboratorio scientifico con 18 stereomicroscopi, di un centro di documentazione con oltre 250 testi sulla natura e cultura del Trasimeno e di poster, depliant e testi in Braille per permettere la fruizione autonoma ai non vedenti. All’esterno, ha uno spazio verde, una stazione per l’Inanellamento degli uccelli, per lo studio delle popolazioni di Passeriformi, una passerella che si inoltra nel canneto con un osservatorio per birdwatching con la disponibilità di 40 binocoli, 2 cannocchiali e 20 audioguide per rendere ogni partecipante completamente autonomo nella fruizione della struttura. L’Oasi la Valle è aperta tutto l’anno per visite guidate, autonome e con audioguida.

trasimeno

Parco del Trasimeno

 

Il Parco del Trasimeno è stato istituito con la legge regionale n. 9 del 3 marzo 1995, con l’obiettivo di proteggere e valorizzare un’area di altissimo valore naturalistico e storico-artistico quale quella del Lago Trasimeno e dei comuni del suo comprensorio. Il Parco del Trasimeno è il più grande dei parchi regionali umbri. Il territorio si estende lungo il perimetro del lago e comprende tre isole: l’Isola Polvese, la più estesa, di proprietà della Provincia di Perugia, che è utilizzata come centro didattico e di studio ambientale; l’Isola Maggiore, la seconda in ordine di grandezza, in cui è presente un grazioso borgo di pescatori risalente al ’400; l’Isola Minore, di proprietà privata. L’aspetto naturalistico del Parco è quello di una zona umida di grandissima importanza. Il lago, incastonato tra le dolci colline umbre ha, da sempre, rappresentato per l’avifauna acquatica un’importante area di svernamento, sosta e riproduzione, e per le specie ittiche un habitat perfetto per vivere e riprodursi. I centri rivieraschi, i piccoli borghi di pescatori, lo sfalcio dei canneti ancora effettuato a mano, danno una dimensione “al di fuori del tempo” di questi luoghi. I pescatori, i veri personaggi del Trasimeno, che da sempre hanno animato ed animano solcando con le loro particolari barche le acque del lago, sfidando anche le più terribili burrasche, sono i veri custodi dei segreti di questo particolare scrigno naturalistico. La loro dedizione per queste acque, generalmente tramandata da padre in figlio, la loro conoscenza delle fasi lunari, hanno sempre reso queste figure mitiche o comunque particolarmente inserite nel contesto naturale lacustre. E’ possibile godere ancora della presenza di personaggi intenti nel riparare le reti e sfalciare il canneto. Il Parco è gestito da uno specifico Consorzio.

latterini

latterino

Piccolo pesce con corpo sottile ed allungato, occhi grandi, piccole pinne dorsali e ventrali, pinna caudale forcuta. Livrea argentea lucente, dorso grigio/verde con pigmentazione bruno reticolata. Banda nero/argentea lungo i fianchi. Ventre bianco. La sua lungheza è di circa 7-10 cm. La carne è molto buona ed apprezzata. Il Latterino costituisce da sempre (a memoria d’uomo) una specie presente sul Lago Trasimeno, alimentata con periodici ripopolamenti. La stagione adatta alla pesca è l’inverno. Generalmente il latterino viene pescato con reti appositie o tramite  tofo, tofone con ali, bilancia ed altre tecniche usate per la pesca delle alborelle. Il prodotto viene commercializzato intero.

Persico_Reale

persico reale

Corpo ovaliforme, compresso lateralmente, dorso arcuato, il margine superiore dell’opercolo termina a punta ed è munito di una robusta spina.
Squame piccole e dentellate. Presenta dorso verdastro/bruno, fianchi verdastri/giallastri, ventre argenteo, strisce verticali scure sui fianchi. Dimensioni medie di 18-20 cm., lunghezza massima di 45 cm. Carni pregiate, gustose, delicate, sode e magre. Stagione adatta alla pesca: primavera. Tecniche di pesca: tofone con ali, fila (rete a forma di cono sostenuta da una serie di anelli in legno, in ferro o in plastica), tramaglio (formato da tre pezze di rete sovrapposte), canna fissa o con mulinello e galleggiante per la pesca al “tocco”. Esca utilizzata: gamberetto.

carpe

carpa

Corpo robusto, slanciato, appiattito sui fianchi, ricoperto da grosse squame. Presenta dorso bruno, fianchi dorati e ramati, ventre giallastro, pinne pelviche e pinna anale rossastre. Il peso medio e di 5 Kg, la lunghezza va dai 50 ai 60 cm. Carni ottime e gustose. Tecniche di pesca: tramaglio (retoni da regina), fila, tofo, bottata (raramente), giacchio (in disuso). Usata anche la lenza da fondo (ami: m. 3-6; esche: lombrico e polenta). Pasturazione utile. Fino a taglie max di 2-3 Kg può venire decapitata, sviscerata, spellata, sfilettata, refrigerata. Per taglie superiori si ricorre all’eviscerazione e desquamatura poi al confezionamento e successivo congelamento in tunnel.

anguille

anguilla

Corpo allungato, serpentiforme, rotondeggiante nella parte anteriore e compresso in quella posteriore. Coperto di piccole squame e abbondante muco. Può assumere vari colori, dorsalmente può essere bruno/verdastra, grigio/brunastra o nerastra, sul ventre bianca/giallastra. I maschi hanno delle dimensioni che vanno dai 35 ai 50 cm, le femmine dai 100 ai 150 cm. Carni ottime, pregiate, grasse e saporite. Stagione adatta alla pesca: estate, autunno. Tecniche di pesca: tofo, tofone, fila, palamite (attrezzo da pesca formato da un insieme di ami montati ad intervalli regolari su un cavetto chiamato trave, per mezzo di spezzoni di filo chiamati braccioli). Esche: lombrico, gamberetto, latterino, lasca, tinchetta. Si pesca anche con canna da fondo – filo: 0,25/0,35 – ami: m. 6/9 – esche: lombrico, interiora di pollo. La pesca viene effettuata al crepuscolo o di notte. Spesso dopo la pesca viene lavorata in laboratori artigianali annessi ai punti vendita autorizzati ai sensi della L. 283/62, seguendo queste fasi: decapitazione, eviscerazione, spellatura, confezionamento, congelamento in tunnel ventilato, stoccaggio in celle frigo (18°C).

pici

Pici – Umbricelli – Strangozzi

I pici sono molto diffusi in particolare nei Comuni di Castiglion del Lago, Panicale, Città di Castello,dove sono meglio conosciuti come umbricelli. Sono grossi spaghetti fatti a mano con farina e acqua. Ingredienti: farina di grano tenero, acqua.
Lavorazione: gli ingredienti vengono lavorati a mano (o con impastatrice); una volta ottenuto un impasto omogeneo, viene tirata la sfoglia con il rasagnolo di legno su spianatoia di legno, dello spessore di circa 5/8 mm.; si tagliano in orizzontale delle strisce di pasta (larghe circa 10 cm.), a loro volta tagliate in piccole strisce (larghe circa 1 cm.), le quali vengono lavorate (arrotolate) a mano
sulla spianatoia fino a formare dei grossi spaghetti lunghi circa 25/30 cm..
Conservazione: essendo un prodotto fresco, va conservato per 1/2 giorni al massimo, a temperatura di circa 4°C, su vassoi per alimenti.

tinca

tinca

Corpo massiccio e tozzo, bocca piccola provvista di due barbigli corti, squame minute ricoperte di muco. Il dorso è bruno/verde scuro, i fianchi bruno/verdastri con riflessi aurei, il ventre è giallastro. Presenta pinne impari nere o violacee. La lunghezza media è di circa 25 cm, la massima di circa 40 cm. Il peso medio è di 200-400 gr. (massimo 2 Kg.). le carni sono buone, mediamente grasse, tenere e saporite.