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DULCIS IN FUNDO; E SI FINIVA CON …MARZAPANE E CONFETTI

Tale è stato infatti, fino a tutto il Seicento il modo di concludere una cena di riguardo: con i preziosissimi confetti di zucchero, offerti dal padrone di casa, e conservati gelosamente in una monumentale “bomboniera” a forma di nave d’oro, scrigno delle meraviglie e di golosità.

CURIOSITA’

A ricordo dello storico matrimonio tra Wallis Simpson e Edward Windsor, gli sposi regalarono piccoli pezzi della loro torta nuziale su una scatola rivestita di seta con scritto: “Un pezzo della nostra torta nuziale 3-VI-1937”.

NOTE SULL’ARTE DEL RICEVERE

La tradizione della bomboniera deriva dalla credenza che la gioia e la fortuna della festa vadano condivise anche con gli invitati, offrendo loro del cibo da portarsi via, una volta terminata la celebrazione.

Oggigiorno, l’usanza di destinare agli invitati cadeaux da portare a casa, che possono essere di natura diversa, è simbolo e segno di ringraziamento per gli ospiti. Gli esperti suggeriscono che i cadeaux siano tutti uguali e vengano consegnati a fine ricevimento.

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SUCCESSIONE DELLE PORTATE

La diffusione di piatti, bicchieri e posati individuali è storia relativamente recente. Lo stesso modo di mangiare, con le portate che compaiono sulla tavola in successione, una dopo l’altra, risale alla prima metà dell’Ottocento, quando viene abbandonato il tipo di servizio detto alla francese o all’italiana.

Questo prevedeva un’unica imbandigione, secondo il sistema barocco, con il “tutto in tavola” contemporaneamente; oggi noi diremmo: dagli antipasti al dolce…

Tratto da “Il Merletto in Tavola – Tradizioni antiche e nuovi linguaggi nell’arte del ricevere” Camera di Commercio di Perugia

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IL LINGUAGGIO DEI FIORI E LE DECORAZIONI DELLA TAVOLA

Poeti, scrittori, storici, ognuno ha raccontato l’origine delle rose, generando opinioni contraddittorie.

Tuttavia gli antichi sono concordi nel ritenere che le prime rose fossero solo bianche…Una leggenda vuole che sia stata la dea Venere che, correndo a recare soccorso al suo amante Adone, abbia posato il piede sopra un rosaio e sia stata punta da una spina. Da qui, dal regale sangue della dea Venere, le rose cominciarono a tingersi di rosso.

Protagonisti delle tavole e delle grandi occasioni, i fiori per le decorazioni sono scelti dalla padrona di casa che può prediligere ciò che preferisce e ciò che rappresenta al meglio la sua personalità e il suo speciale “progetto” di condivisione con i suoi ospiti. Il bon ton suggerisce che le decorazioni siano o molto basse o molto sottili ed alte in modo tale da non ostruire la visione dei commensali, e che non abbiano profumi intensi, in modo da non creare disagio o alterare la percezione olfattiva di cibi e bevande.

Tratto da “Il Merletto in Tavola – Tradizioni antiche e nuovi linguaggi nell’arte del ricevere” Camera di Commercio di Perugia