fave dei morti

Le Fave dei Morti

(per circa 60 pezzi)

Ingredienti
400 gr di farina di mandorle dolci
40 gr di farina di mandorle amare
380 gr di zucchero semolato
80 gr di chiare d’uovo (circa 2)
6 gr di polvere lievitante

Preparazione
in una terrina versare le farine di mandorle, lo zucchero e amalgamare.
Aggiungere le chiare d’uovo e la polvere lievitante e poi impastare per qualche minuto.
Spianare il composto e ricavare dei biscottini del peso di 20 gr circa ciascuno.
Imburrare la teglia, spolverizzarla con un po’ di farina (se si preferisce, usare la carta forno) e disporvi sopra le fave.

Cuocere in forno a 170-180° per circa 12-13 minuti.

fave dei morti

Curiosità sulle Fave dei morti

Si tratta di dolcetti secchi alle mandorle di forma ovale, assai diffusi nella provincia di Perugia e tradizionalmente preparati il 2 novembre, giorno della commemorazione dei defunti.
Nell’antichità i frutti delle piante delle fave erano il cibo rituale dedicato ai defunti e venivano servite come piatto principale nei banchetti funebri, cotte per i ricchi e crude per i poveri.
Presso i romani si riteneva addirittura che le fave contenessero le anime dei trapassati.
Questa credenza è forse legata ai caratteri botanici della pianta: la sue radici affondano infatti profondamente nel terreno e il suo lungo stelo cavo e privo di nodi faceva pensare che fosse il mezzo privilegiato per permettere ai morti di comunicare con i vivi. Anche i fiori della pianta, bianchi, con sfumature violacee e la caratteristica macchia nera, sembravano richiamare la lettera greca theta, iniziale della parola thànatos, che in greco significa appunto morte.
Così simbolicamente legata al mondo degli inferi, la fava, oltre che mangiata, era utilizzata in numerosi riti: uno tra questi, realizzato per implorare la pace dei defunti, consisteva nel cospargere le tombe di questi legumi; un altro, eseguito per scaramanzia, prevedeva di gettarsi le fave dietro alle spalle recitando formule propiziatorie di redenzione.
In epoca cristiana le fave divennero cibo di precetto quando, nel 928, l’abate benedettino di cluny odilone stabilì con la sua riforma che
i morti venissero commemorati con rintocchi delle campane che dovevano partire dai vespri del 1 novembre e durare fino all’eucarestia del giorno successivo: durante questa lunga celebrazione l’abate concesse dunque ai monaci una speciale razione notturna di fave che consentisse loro di vegliare in preghiera per l’intera notte. Durante la stessa ricorrenza, le fave erano distribuite ai poveri o lasciate a disposizione di questi bisognosi lungo gli angoli delle strade.
Con il tempo, alle fave si sono sostituiti questi dolcetti dalla simile forma ovale, una sorta di “dolce” viatico per l’anima che si avvia verso un percorso di non ritorno. La tradizione di distribuirle nel giorno della ricorrenza dei morti, così come nei secoli passati si faceva con i legumi veri e propri, è rimasta tuttavia intatta e anzi, fino a qualche anno fa, in alcune zone dell’Umbria si allestivano bancarelle ricolme di questi dolcetti proprio lungo le strade che conducevano ai cimiteri.

Dalla pubblicazione della Camera di Commercio di Perugia “Di forno in forno. Viaggio alla scoperta dei prodotti da forno della tradizione umbra.

torta-fave

TORTA SALATA ALLE FAVE

Dosi per 4 persone

Per il guscio:

150 g di farina di segale

60 g di burro a temperatura ambiente

1 bustina di lievito in polvere per torte salate

1 pizzico di sale

latte o acqua se serve

Per il ripieno:

250 g di fave secche

250 g di castagne secche

150 g di riso

2 uova

sale

Tenete a bagno le castagne per 24 ore, scolatele e cuocetele in acqua bollente per un’ora e mezzo, poi scolatele e passatele. Dopo averle tenute in ammollo, lessate le fave, scolatele e passatele. Nel frattempo cuocete il riso in acqua bollente.

Unite i due passati al riso cotto e scolato, aggiungete il sale e lasciate freddare. Aggiungete le uova.

Su una spianatoia, versare la farina a fontana con al centro il lievito, il sale, il burro a pezzetti. Lavorate bene, unendo eventualmente un po’ di latte o acqua per ammorbidire.

Ungete una tortiera con olio e stendetevi sopra l’impasto, lasciando un poco di pasta per il bordo. Disponete il ripieno richiudendo il bordo verso l’interno.

Cuocete in forno a 180° per 40 minuti circa e servite calda.