315178_lenticchia_sementi

La lenticchia…sulla tavola dall’antichità

La lenticchia è una delle più antiche piante alimentari che l’uomo ha conosciuto, originatasi nella regione medio-orientale della Mezzaluna Fertile, agli albori della civiltà agricola, e diffusasi poi in tutto il mondo. La coltura della lenticchia è praticata nelle aree svantaggiate a clima temperato, semiarido dove, grazie alla brevità del ciclo biologico e al ciclo autunno-primaverile, nonostante la siccità ricorrente, riesce a dare produzioni soddisfacenti, anche se modeste, di una granella di alto valore alimentare. In Umbria questa leguminosa è localizzata in ristrette aree di altopiano (Castelluccio in particolare, ma anche Annifo e Colfiorito), dove le condizioni di clima e di suolo conferiscono altissimo pregio qualitativo al prodotto per sapore e facilità di cottura.

La qualità più pregiata è quella coltivata a Castelluccio, a circa 1400 metri, con seme verde molto piccolo. La lenticchia di questa zona non è trattata chimicamente e non presenta residui antiparassitari, ciò è dovuto alle particolari condizioni ambientali ed alla lavorazione del terreno che si effettua senza l’uso di sostanze chimiche (diserbanti, pesticidi). L’aratura e la semina avvengono in primavera subito dopo lo scioglimento della neve; da quel momento fino alla raccolta non necessita di alcuna cura, ma solo di favorevoli condizioni atmosferiche.

A fine luglio o nella prima metà di agosto si procede alla carpitura o al taglio quando i piccoli baccelli non sono troppo secchi, nel qual caso si rischia di perdere tutti i semi. Dopo la raccolta, le piante sono disposte sul campo in file parallele per alcuni giorni, fino alla completa essiccazione delle lenticchie. Quando il seme è sufficientemente asciutto viene eseguita una grossolana selezione meccanica per eliminare eventuali particelle sassose o altri semi presenti. La pulizia del legume viene ancora effettuata a mano, chicco per chicco nelle settimane e nei mesi successivi alla raccolta.

La produzione media annua si può quantificare in poche centinaia di quintali sull’altipiano di Castelluccio e di circa 100 quintali nella zona di Annifo – Colfiorito distribuita su 120 ettari di superficie coltivata. I semi secchi di lenticchia costituiscono un ottimo alimento per l’uomo, ricco di sali minerali e proteine di buona qualità; non è necessario metterla a bagno prima della cottura che si esegue in 15/20 minuti. Le lenticchie degli altopiani Umbri non perdono la buccia, non scuociono e si prestano a varie utilizzazioni.

Tratto da Sapori di una terra – Camera di Commercio di Perugia