Spunti dai borghi dell’Umbria: Gualdo Tadino

Il comune di Gualdo Tadino ha origini antichissime. Recenti studi dimostrano che la vetusta Tarsinater umbra, citata nelle Tavole Eugubine, coincideva con l’abitato di Colle i Mori, insediamento ai piedi dell’Appennino gualdese dal XIII sec. a.C. al II sec. a.C. Qualche secolo più tardi, sorse al vocabolo Rasina, lungo la Flaminia, il municipio romano Tadinum (III sec. a.C.), che a causa della sua posizione geografica risentì delle lotte tra Bizantini e Longobardi, subendo di frequente il passaggio delle orde barbariche.
Il Duecento segnò l’anno della rinascita principalmente legata alla figura di Federico II. Sotto la protezione dell’imperatore la città arrivò ad ottenere libere istituzioni comunali e iniziarono i lavori per la costruzione delle robustissime mura castellane che circondano tutta la città per poi riunirsi in alto, sui fianchi della Rocca Flea. Fortificata e ampliata, la rocca fu rafforzata con profondi fossati, quattro porte di accesso e ben diciassette torri, di cui permangono diverse tracce soprattutto nel lato sud-est della città.
Città d’arte, che diede i natali al famoso Matteo da Gualdo, il centro ospita numerosi edifici sacri di particolare interesse storico-artistico; è possibile ammirare la facciata romanico-gotica della Cattedrale di San Benedetto e la Chiesa monumentale di San Francesco. Non lontano dalla piazza centrale si trovano il Palazzo Comunale, la Torre Civica e il Palazzo del Podestà sede attuale del Museo Regionale dell’Emigrazione “Pietro Conti”. Recentemente restaurata, è aperta al pubblico con i suoi percorsi vegetali antichi, Casa Cajani.
La Rocca Flea, oggi Museo Civico, ospita vari spazi espositivi, in particolare dedicati alla storia dell’artigianato gualdese. Da sempre Gualdo Tadino è, infatti, considerata una delle patrie della ceramica. Tracce di quest’arte, come un’antica fornace riconducibile
al periodo preromano, sono state rinvenute nel sito arcaico di Colle i Mori. La cittadina vanta un’eccezionale produzione di maioliche a lustro, prodotte in terza cottura con fumo di ginestra in antichi forni detti “muffole”, visitabili presso alcuni laboratori artigianali.
Mediante tecniche tramandate da generazioni, si producono meravigliosi manufatti dalla forme più varie, ornati da caratteristici riflessi oro e rubino.
L’ultimo fine settimana di settembre la città mette in scena i “Giochi delle Porte”, una festosa rivisitazione tardo medievale in cui le quattro Porte si contendono il Palio del patrono S. Michele Arcangelo. Alla bellezza del borgo contribuisce lo spettacolo della natura
circostante. Immersa nel paesaggio quasi fiabesco della Valsorda alle pendici del Monte Serrasanta, Gualdo Tadino è particolarmente apprezzata per le proprietà diuretiche e depurative delle sue acque che sgorgano dalla sorgente Rocchetta.

Da Ritratti d Storia Viaggio nei Centri Storici del Comprensorio Eugubino-Gualdese della Camera di Commercio di Perugia

Condividi nei social

Share on facebook
Facebook
Share on twitter
Twitter

Effettua una ricerca

L’Umbria in Porchetta

La Porchetta in Umbria  Sfoglia digitalmente la pubblicazione 2021 de “L’Umbria in Porchetta – Una regione e i suoi profumi, tra tradizione e sapori, territorio

Spunti dai borghi dell’Umbria: Gubbio

Gubbio, adagiata alle falde del Monte Ingino, vanta una storia millenaria e fiorente; passeggiando tra i suoi vicoli, piazze, chiese e palazzi è possibile ripercorrere

Spunti dai borghi dell’Umbria: Costacciaro

L’origine storica di Costacciaro è legata, a doppio filo, a quella della città fondatrice di Gubbio. L’originario nome dell’antico castello eugubino, Collis Stacciarii, deriverebbe infatti