L’uomo che volava sulle acque…curiosità dal lago Trasimeno

Meno nota è un’altra storia che ebbe il lago come teatro: quella del perugino Giovan Battista Danti, nato nel 1478, che sperimentò
il volo umano librato prima di Leonardo da Vinci.
Costruì grandi ali ferme con pelli, penne e ferri. Voleva sfruttare il favore del vento e le correnti ascensionali, come fanno oggi gli alianti o i deltaplani. La prima volta, assistito da un suo servitore, si lanciò da una altura dell’Isola Maggiore.
Usava l’acqua del Trasimeno come pista di atterraggio. I suoi concittadini lo soprannominarono Dedalo, come il personaggio mitologico che accompagnava il volo del figlio Icaro. Ma Giovan Battista poi volò davvero, nel febbraio del 1498, davanti a una
folla enorme, accorsa a Perugia per festeggiare il matrimonio di Pantasilea Baglioni con il celebre capitano di ventura Bartolomeo d’Alviano: imbracato nelle grandi ali di sua invenzione, volteggiò, per qualche minuto sui tetti della città dalla piazza centrale
della città fino alla Sapienza Nuova. Lo tradì la rottura della giuntura di un’ala: rovinò al suolo ma gli andò comunque bene. Si spezzò solo una gamba. Ma da allora rinunciò per sempre al suo sogno sovrumano.

Tratto dalla pubblicazione della Camera di Commercio di Perugia “L’Umbria del Trasimeno

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