LA PIACEVOLE STORIA DEL VINO: A PARTIRE DA NOE’

La storia del vino si perde nella notte dei tempi.

La Bibbia fa risalire a Noè la coltura della vite. Dopo quaranta giorni e quaranta notti di pioggia continua, Noé poté aprire le porte dell’Arca, liberò le povere bestie, che aveva raccolto prima del diluvio per ordine supremo, e se ne andò con la moglie ed i tre figli Sem, Cam e Jafet, a coltivare la terra e a procreare, obbedendo ai divini comandamenti.

Dice la Bibbia che piantò alberi da frutto, fece germogliare le sementi e costruì una vigna. Un giorno, quando il frutto della vite fu maturo ed i grappoli profumavano al sole, egli li colse e li pigiò con le mani in un vaso, ottenendone un succo invitante. Quel liquido di amabile sapore gli comunicava una giovanile euforia.

Si ritirò, allora, all’ombra di un grosso albero fronzuto per godersi in pace la bella bevuta. Passò il figlio Cam, di ritorno dai campi, e, vedendo il padre dormire scomposto e scoperto, lo derise davanti ai fratelli. Noè maledì il figlio che gli aveva mancato di rispetto ed invocò, invece, la benedizione di Dio sugli altri due figli che lo avevano coperto.

Noè continuò a coltivare la vite e a bere l’ottimo succo dei suoi frutti. La mitologia egiziana, quella indiana e quella ellenica attribuiscono la scoperta della vite e del vino al Dio dell’Agricoltura: Osiride in Egitto, Some in India, Dioniso in Grecia. La scoperta era proprio un dono divino e come tale potenziale apportatore di benessere. Il succo dell’uva tenuto nei primi rudimentali recipienti fermentò spontaneamente.

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