La pesca dei tori

“Perché Tuoro si chiama così?
Con ogni probabilità per una tecnica di pesca medievale, le cui prime documentazioni risalgono al 1074. Un modo per catturare il pesce che rimase in uso fino al 1602, quando si verificò una memorabile piena del lago Trasimeno.
La tecnica sfruttava la tendenza dei pesci a cercare, durante la stagione invernale, riparo e tepore all’interno di accumuli vegetali. Le anguille, le tinche e i lucci venivano convogliati in grandi ammassi di fascine di quercia, chiamati “tori” o “tuori”, che erano stati preparati e sommersi durante l’estate.
In inverno, colmi di pesce, si riportavano in superficie grazie a delle gigantesche reti di canapa.”

TRATTO DALLA PUBBLICAZIONE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI PERUGIA, “UMBRIA DELLE MIE TRAME. Tessuti, merletti e ricami: gli itinerari dell’alto artigianato artistico”, testi a cura di Federico Fioravanti

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