Un microscopico forno a Pale di Foligno. L’eremo di Santa Maria Giacobbe nasconde nella piccola stanza dove l’eremita preparava i suoi pasti, un piccolo forno, un camino: pochi metri quadri, due finestrelle e una porta che conduce, attraverso una scaletta, all’orto dell’eremo. Un forno in una stanza, piccolo e ad uso solitario di una persona, che pure ha forti legami, malgrado l’apparenza, con quello che pare, ma non è, il suo esatto contrario: il forno di comunità.
L’uno e l’altro, infatti, appartengono a un mondo in cui il cibo era oggetto di parsimonia, rispetto e sacralità. Visitare l’eremo e la chiesetta, incastonata in una rientranza del massiccio di Pale, richiede capacità di arrampicarsi e non è per tutti. Ma chi arriva attraverso un sentiero di non facile percorso potrà fare un’esperienza particolare, in questo luogo di bellezza spirituale e antica, dove ancora c’è chi si inerpica per chiedere protezione per sé e per i propri cari e per le proprietà, ritenute salutari, dell’acqua raccolta nella cisterna dell’eremo. Tanti gli ex voto, autentici piccoli capolavori d’arte popolare.
Testo tratto dalla pubblicazione della Camera di Commercio di Perugia “La Torta di Pasqua in Umbria” consultabile qui.