Dame e cavalieri, sbandieratori, taverne con antichi sapori, botteghe e mercati d’epoca, melodie rinascimentali e l’emozionante sfida con il tiro con l’arco: siamo a Città della Pieve, o meglio, per rimanere fedeli all’epoca evocata, a Castel della Pieve.
Si perché per dieci giorni, ogni anno ad agosto, un ricco programma di festeggiamenti anima le antiche vie della città: è il Palio dei Terzieri, rievocazione medioevale di grande suggestione.
I terzieri sono le tre parti in cui, dal lontano 1250 a seguito della sua sottomissione a Perugia, venne suddivisa Città della Pieve, con il suo impianto urbanistico che, allora come ora, richiama le fogge di un’aquila, rivolta minacciosamente verso Roma.
Ogni Terziere poi simboleggia una differente classe sociale: Terziere Castello o Classe dei Cavalieri (Aristocrazia e testa dell’aquila, colori verde e nero), Terziere Borgo Dentro (Borghesia e pancia dell’aquila, colori giallo e nero) e Terziere Casalino o Classe dei Pedoni (Contadini e ala dell’aquila, colori azzurro, bianco e rosso).
I simboli dei terzieri, il Castello medievale, il Pozzo del Casalino e la Rocca del Borgo Dentro, sono effigiati nello storico Pallium, lo splendido arazzo dipinto, opera del maestro pievese Antonio Marroni, raffigurante gli arcieri in omaggio al giudice della gara, il Maestro di campo: e proprio il Pallium è il conteso oggetto della sfida al tiro con l’arco, il momento di punta della rievocazione. I cavalieri, sfidandosi nell’arte del tiro con l’arco, richiamano abilmente l’antica Caccia del Toro, risalente al XV – XVI secolo: l’obiettivo è centrare sagome fissate su pedane mobili che rappresentano la razza dei tori chianini. Il 15 agosto segna il lancio della Sfida: il Pallium viene riconsegnato dal Terziere vincitore dell’ultima edizione al Podestà di Castel della Pieve, ed è conservato nella sede comunale da dove uscirà il giorno della Caccia del Toro, per figurare nel grande corteo storico preceduto dal gonfalone della città.