coscio di tacchino in porchetta

Coscio di tacchino in porchetta

Disossare il coscio di tacchino. Mettere a bagno per una mezz’ora in acqua acetata.

Scolare e asciugare il coscio tamponandolo con un canavaccio o della carta assorbente da cucina, salare e pepare.

Disporre delle fette di pancetta e salsiccia sbriciolata in generosa quantità, unire rosmarino e finocchietto selvatico e arrotolare il coscio.

Legarlo con lo spago da cucina e metterlo in una pentola, unire l’olio d’oliva e ancora del sale e pepe e fare rosolare bene da tutte le parti.

Aggiungere altro finocchietto selvatico, qualche spicchio d’aglio, e un rametto di rosmarino.

Sfumare con vino bianco e a metà cottura aggiungere le patate tagliate a spicchi.

Portare a termine la cottura in forno a 180° C.

Prima di servire il coscio aspettare che si raffreddi, quindi procedere tagliandolo a fette e servirlo irrorato con il succo di cottura e le patate.

 

Dalla pubblicazione della Camera di Commercio dell’Umbria “L’Umbria in Porchetta

oca in porchetta

Oca in porchetta

Al fine di eliminare eventuale peluria residua fiammeggiare l’oca e lavarla accuratamente, tamponandola con della carta assorbente per asciugarla.

Dividere quindi l’oca in otto/dieci pezzi di uguale peso.

A parte, preparare un battuto con il grasso di prosciutto, un rametto di rosmarino, il finocchio, la salvia, 2 cucchiai di olio, 2 cucchiai di aceto, sale e pepe.

Prendere l’oca ed ungerla abbondantemente con il composto così ottenuto, lasciandola riposare ed insaporire in una pirofila per un paio d’ore.

A questo punto accendere il forno, portarlo a 180° C e cuocere l’oca per circa un’ora, bagnandola appena se dovesse asciugarsi troppo.

 

Dalla pubblicazione della Camera di Commercio dell’Umbria “L’Umbria in Porchetta

 

coniglio in porchetta

Coniglio in porchetta

Lavare il coniglio in acqua corrente e togliere le parti grasse, mettere il coniglio a bagno in acqua con una spruzzata di vino, l’aceto, due foglie di salvia, un ciuffetto di rosmarino, una foglia di finocchio e uno spicchio di aglio per un’ora in frigorifero.

Sgocciolare la carne, lavare e tagliare rosmarino salvia e aglio, e condire il coniglio con sale e gli odori dentro e fuori; mettere il fegatino all’interno, chiudere, foderare con la pancetta e legare in più punti affinché la carne resti in forma durante la cottura.

Porre la carne in una teglia non troppo grande, irrorare con un giro d’olio e mettere in forno ventilato preriscaldato a 200° C; dopo un paio di minuti aggiungere mezzo bicchiere di acqua e vino e continuare la cottura per un’ora e 15 minuti avendo cura di girare spesso il coniglio e di aggiungere acqua e vino all’occorrenza in modo che nel fondo della teglia resti sempre un po’ di liquido (avere questa attenzione è molto importante perché solo così la carne rimarrà morbida dentro e rosolata fuori), tagliare a pezzi e servire caldo accompagnato da un’insalata mista di stagione.

 

Dalla pubblicazione della Camera di Commercio dell’Umbria “L’Umbria in Porchetta

carpa in porchetta

Carpa in porchetta

Sul tagliere, con l’aiuto di un coltello ben affilato oppure con la mezzaluna, preparate un battuto con prosciutto crudo, il lardo, gli aghi del rametto di rosmarino, lo spicchio d’aglio, un pizzico di finocchio selvatico, quindi salate, pepate, mescolate bene.

Con questo composto farcite il ventre della carpa, quindi fasciate il pesce con fettine di prosciutto.

In una casseruola versate tre cucchiai d’olio, adagiatevi la carpa e cuocete in forno caldo a 180° C per circa un’ora.

Ritirate, tagliate la carpa in quattro o più tranci, disponeteli sul piatto da portata e servite.

 

Dalla pubblicazione della Camera di Commercio dell’Umbria “L’Umbria in Porchetta

porchetta floriano 2

La Porchetta di Floriano con foto ricetta

Ingredienti

-tronchetto di maiale (è la parte centrale che garantisce il giusto equilibrio tra magro e grasso. La grana della carne non è stoppacciosa) 15 kg

Per la farcitura:

-orecchie e fegatelli di suino lessati 1,8/2 Kg

-sale fino 300 g circa -pepe macinato 90 g circa

-finocchietto selvatico a rametti qb -rosmarino a rametti qb

-aglio in camicia (per mantenere gli oli essenziali) sminuzzato grossolanamente qb

-spago per legare

Cottura: 5 ore a 150° C

Procedimento

DISOSSAMENTO: disossare il tronchetto. Un tempo la parte che veniva scartata era utilizzata per preparare un sugo molto gustoso.

CONDIMENTO: sulla carne distribuire il condimento: aglio, sale fino, pepe macinato finocchietto e rosmarino a rametti. Aggiungere le cartilagini.

LEGATURA A MANO: servono 2 persone perché uno avvolge la porchetta e l’altro la lega con lo spago tagliato a pezzi a misura e praticando un doppio nodo.

SALATURA COTENNA: distribuire il sale sulla cotenna massaggiando.

COTTURA: si cuoce con la parte aperta rivolta verso il basso e appoggiata su una griglia, ponendo nel ripiano inferiore del forno una teglia con l’acqua per raccogliere il grasso e mantenere la giusta umidità. Durante la cottura la carne va guardata per regolare eventualmente la temperatura. Per una porchetta da 18/20 kg servono 5 ore a 150° C (quantitativo per 100 panini). SUGGERIMENTO NELLA COTTURA: foderare le estremità della porchetta con la carta da fono legata “a cappello” con lo spago stretto in modo più leggero. Questo permette di non buttare le fette esterne che altrimenti ricevendo troppo calore andrebbero eliminate.

CONSUMAZIONE: la porchetta va preparata il giorno prima di consumarla per dare il giusto tempo alla carne di riposarsi e permettere che possa tagliarsi in maniera più compatta. Se utilizzata per farcire i panini si considerano circa 100 g a persona, altrimenti circa 250 g .

Qui la foto ricetta

Dalla Pubblicazione della Camera di Commercio dell’Umbria “L’Umbria in Porchetta

 

porchetta piccola

Porchetta piccola

 

“… Quando ordinate il lombo, ricordate di chiedere al macellaio di darvi la pancetta più magra a disposizione e se possibile tagliare il grasso della pancetta fino a ridurlo a uno strato spesso 1 cm. In teoria, sarebbe bene che il macellaio lasciasse un lembo di 10 cm di cotenna intorno alla pancetta, consentendovi di chiudere nella cotenna l’intero arrosto. La porchetta umbra viene sempre insaporita con foglie di finocchio selvatico e pepe nero, ma aggiungendo rosmarino, salvia, peperoncino e scorza di limone, si ottiene un arrosto un po’ diverso e comunque delizioso”.

(“Tenete la pancetta” di Letizia Mattiacci, theamericanmag.com)

Ingredienti

5 kg di porchetta per arrosto (o 1 pezzo rettangolare di lombo di maiale ancora coperto di cotenna e 1 porzione centrale di lombo di maiale);

10 g (1 cucchiaio da tavola) di grani di pepe nero;

1 cucchiaino da tè di bacche di ginepro;

2 cucchiai da tavola di foglie di finocchio fresco;

3 spicchi d’aglio con la buccia;

130 g di sale marino.

Preparazione

Preparate gli ingredienti per il condimento il giorno prima del pasto. Frantumate o macinate i grani di pepe e aggiungete il sale. Tagliate le foglie di finocchio o schiacciate i semi di finocchio, gli spicchi di aglio e le bacche di ginepro.

Posizionate la carne su un vassoio grande, con la cotenna rivolta verso l’alto e bucate o incidete la cotenna con un coltello affilato. Se è presente della cartilagine, grattatela via con la lama.

Strofinate un terzo della miscela di sale e pepe in modo omogeneo sulla cotenna.

Rovesciate la carne, coprendola completamente con il sale e il pepe e il condimento rimanente. Inoltre, sparpagliate bene il finocchio, l’aglio e le bacche di ginepro sulla carne. Con un coltello affilato, praticate fori di circa 1/2 cm e premetevi all’interno un po’ di spezie.

Arrotolate la porchetta, mantenendo il lombo dentro alla pancetta. Se state utilizzato un lombo a parte, prima insaporite entrambi i pezzi poi avvolgete la pancetta stretta intorno al lombo.

Cucite o annodate il rotolo saldamente con spago da cucina a intervalli di 2 cm.

Coprite con alluminio e lasciate in frigo per almeno 24 ore.

Il giorno dopo lasciate la porchetta a temperatura ambiente per almeno 2 ore prima di cuocerla.

Preriscaldate il forno a 230 °C.

Mettete il maiale su una griglia in una pirofila pesante.

Riempite la pirofila a metà con acqua.

Arrostite per 30 minuti fino a quando si iniziano a vedere delle bolle sulla cotenna, che diventa marrone.

Riducete il calore a 150 °C fino a quando il termometro a lettura istantanea inserito al centro dell’arrosto registra 75°C. Saranno necessarie circa 3 ore.

Quando la porchetta è cotta anche al centro, aumentate la temperatura del forno fino a 250 °C (500F) per rendere croccante la cotenna. Saranno necessari 20-30 minuti.

Estraete l’arrosto, copritelo con alluminio e lasciatelo riposare per circa 30 minuti-1 ora.

Rimuovete lo spago, affettate e servite dentro a delle ciabatte oppure con patate arrosto e verdure al vapore. Se la cotenna croccante è difficile da affettare, rimuovetene i pezzi più grandi e posizionateli su un altro tagliere dove spezzarli in porzioni da servire con le fette di arrosto.

Chiamate tanti amici. Con questa ricetta potrete preparate 20 panini alla porchetta. Versate vino in abbondanza per tenere a bada la noia domenicale, preferibilmente per un anno intero.”

Dalla pubblicazione della Camera di Commercio dell’Umbria “L’Umbria in Porchetta

porchetta casalinga

Porchetta casalinga –

Ricetta tratta da “La Cucina Umbra facile” di Rita Boini e Silvana Favetti Andreani, Tau Editrice.

 

Ingredienti per 4 persone

1 pezzo di pancetta di maialino con la cotenna attaccata, del peso totale di circa 1 kg e mezzo;

1 ciuffo di finocchio selvatico;

6 rametti di rosmarino;

2 spicchi d’aglio;

sale;

pepe.

Preparazione

Fiammeggiate, se necessario, la cotenna.

Stendete il pezzo di carne con la cotenna verso il basso e strofinateci l’aglio, precedentemente lavorato fino a ridurlo quasi in crema, salate e pepate abbondantemente, quindi cospargete con il finocchio selvatico e il rosmarino tagliati a pezzi grandi.

Arrotolate il pezzo su se stesso, lasciando la cotenna all’esterno, e legatelo con uno spago da cucina, che lo avvolga e lo stringa in 4 o 5 punti.

Spolverizzate la cotenna con altro sale e pepe e ponete il pezzo di carne su una griglia, che verrà a sua volta appoggiata su una teglia con dentro un po’ di acqua.

Mettete in forno preriscaldato a 210° C se elettrico e a 190°C se ventilato, e fate cuocere per circa 2 ore senza voltare.

Quando il pezzo di carne è cotto toglietelo dal forno e fatelo raffreddare, quindi affettatelo con un coltello a seghetta, adatto ad intaccare la cotenna.

Se necessario aggiungete una spolverata di sale e di pepe, precedentemente mescolati tra di loro.

 

Dalla pubblicazione ella Camera di Commercio dell’Umbria “L’Umbria in Porchetta

pinolate

Le pinolate

200 gr di mandorle
300 gr di zucchero
3 albumi
1 bustina di vanillina
100 gr di pinoli

Preparazione
Tritare le mandorle con lo zucchero fino ad ottenere una specie di farina. A parte montare a neve i 3 albumi insieme alla vanillina.
Unire i due composti a formare un impasto morbido e omogeneo. Formare poi piccole palline leggermente schiacchiate e sistemarle
su una teglia da forno rivestita di carta forno. Su ogni pasticcino disporre poi tanti pinoli cercando di farli ben penetrare
nell’impasto. Infornare e cuocere a 160° per 40-50 minuti.
Il prodotto va poi conservato in luogo fresco e asciutto e consumato entro qualche giorno.

pinoccate

Pinoccate

Ingredienti
1000 gr di zucchero
350 gr di pinoli
1 manciata di scorza d’arancia o di mandarancia a pezzettini piccolissimi
1 bustina di vanillina

Preparazione
Infarinare i pinoli. Cuocere lo zucchero nell’acqua fino ad avere un denso sciroppo che fa il “filo” (ovvero, prendendo con la punta
delle dita una piccola parte, esso risulterà sufficientemente vischioso se, aprendo le dita, si formerà un filo). Unire pinoli, vanillina
e scorzetta di arancia e cuocere per altri 10-15 minuti, fino a che la massa diviene ben densa, tenderà a staccarsi dalle pareti della pentola e comincerà ad “imbiancare” quando si struscia il mestolo sulle pareti.
Versare il tutto su un tavolo di marmo, in una altezza di circa 4 cm, pareggiando la superficie con una spatola.
Lasciar raffreddare appena (ma non troppo per evitare che il composto si solidifichi) e tagliare a forma di rombi.

Per le pinoccate al cioccolato, unire 60 gr di cacao amaro al posto dell’arancia e della vanillina.

 

pinoccate

Pinoccate…curiosità

Dolci tradizionali delle feste di Natale a Perugia, le pinoccate sono confezionate in carte colorate e festose che rallegrano vetrine, cesti augurali e tavole. Sembra che questi dolci fossero in uso tra i monaci benedettini fin dal XIV secolo e che ancora nel tardo settecento venissero consumati al termine di fastosi pranzi natalizi.
Pressoché esclusivo del capoluogo umbro, questo dolce deve il suo nome, noto nelle varianti di pinoccati, pinocchiati, pinoccate e pinocchiate, ai pinoli, in passato più frequentemente detti pinocchi, che ne costituiscono l’ingrediente principale e gli conferiscono un gusto insolito e speziato.
Si tratta di un impasto composto unicamente di acqua e zucchero fatti bollire fino ad ottenere uno sciroppo denso, nel quale si immerge una quantità di pinoli quasi equivalente a quella dello zucchero. su metà dell’impasto, da cui verranno poi tratti tanti piccoli rombi, si aggiunge del cacao, utile a smorzare l’eccessivo gusto dolce e anche per diversificare questi prodotti, poi incartati a coppie: uno bianco e l’altro nero.
Il contrasto tra i due colori sembra richiamare il gusto decorativo medievale, quando si usava avvicinare colori assai distanti, un gusto che si ritrova nell’architettura, nelle arti decorative, ma anche negli stemmi, scudi, stendardi e gonfaloni (per non dire nei giochi – dalla dama agli scacchi – e nelle fazioni delle città come i bianchi e i neri). Allo stesso mondo medievale e rinascimentale sembra riferirsi la confezione con cui il dolce si presenta: avvolto nella carta come fosse una grande caramella, si avvicina infatti a quei “dolci da lancio” che venivano realmente scagliati durante le finte battaglie tra cavalieri e nei tornei delle feste di queste epoche lontane.

Dalla pubblicazione della Camera di Commercio di Perugia “Di forno in forno. Viaggio alla scoperta dei prodotti da forno della tradizione umbra