L'umbria del Vino - Premiazione

I VINI VINCITORI DE “L’UMBRIA DEL VINO 2023”

Premiati i vini vincitori della seconda edizione de “L’Umbria del Vino”,  il concorso enologico regionale primo in Umbria ad essere stato autorizzato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

Organizzato dalla Camera di Commercio dell’Umbria, insieme con la Regione Umbria, le associazioni di rappresentanza degli agricoltori Coldiretti, Confagricoltura e Confederazione Italiana Agricoltori, a Confcooperative Umbria, al 3A Parco tecnologico agroalimentare dell’Umbria e all’Associazione Strade del Vino e dell’Olio dell’ Umbria

A valutare i vini, che hanno registrato un elevato livello qualitativo, la commissione guidata dal presidente Riccardo Cotarella, .

17 le cantine vincitrici che si sono aggiudicate i premi delle cinque categorie di vini: vini bianchi (Igt e Doc/Docg), vini rossi (Igt e Doc/Docg), vini rosati, gli spumanti di qualità e i vini dolci. Oltre ai premi speciali per Giovane Imprenditore, Impresa Femminile,  e Vino Biologico.

Questi i vini vincitori:

 

CATEGORIA VINI BIANCHI DOC

1° CLASSIFICATO

Plentis” (Montefalco Bianco)

TERRE DE LA CUSTODIA

Gualdo Cattaneo

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CATEGORIA VINI BIANCHI IGT

1° CLASSIFICATO

Piaggione” (Chardonnay)

SOCIETÀ AGRICOLA BETTALUNGA

Marsciano

 

2° CLASSIFICATO

Ginestrello” (Umbria Grechetto)

Fattoria di Monticello

San Venanzo

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CATEGORIA VINI ROSSI DOC/DOCG

1° CLASSIFICATO

Ziggurat” (Montefalco Rosso)

TENUTE LUNELLI

Bevagna

 

2° CLASSIFICATO

Opra” (Trasimeno Gamay)

AZIENDA AGRARIA MADREVITE

Castiglione del Lago

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CATEGORIA VINI ROSSI IGT

1° CLASSIFICATO

Merlot” (Umbria Merlot)

CANTINA SANTO IOLO

Narni

 

2° CLASSIFICATO (ex aequo)

Notabile” di VETVNNA (Rosso Bettona)

CANTINE BETTONA

Bettona

 

2° CLASSIFICATO (ex aequo)

Gamy” (Umbria Gamay)

AZIENDA AGRITURISTICA BALDASSARRI DI ROBERTO LEPRI

Perugia

 

 2° CLASSIFICATO (ex aequo)

Venantium” (Sangiovese Ciliegiolo Merlot)

TENUTA AFFAITATI

San Venanzo

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CATEGORIA VINI ROSATI

1° CLASSIFICATO

Anthaia” (Umbria Rosato)

SOCIETÀ AGRICOLA BRIZIARELLI

Bevagna

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  CATEGORIA VINI SPUMANTE DI QUALITÀ

1° CLASSIFICATO

Metodo Classico Brut Millesimato – Anno 2018

SOCIETÀ AGRICOLA MORETTI OMERO

Giano dell’Umbria

 

2° CLASSIFICATO

Pucciarella Rosè

AZIENDA AGRARIA PUCCIARELLA

Magione

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 CATEGORIA VINI DOLCI

1° CLASSIFICATO

Mammamia” Umbria Passito

CANTINE BLASI

Umbertide

 

2° CLASSIFICATO

Sagrantino di Montefalco Passito

CANTINA FRATELLI PARDI

Montefalco

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 PREMIO GIOVANE IMPRENDITORE

Montefalco Sagrantino 2016

CANTINA LE CIMATE

Montefalco

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PREMIO IMPRESA FEMMINILE

Montefalco Sagrantino 2017

AZIENDA AGRARIA SCACCIADIAVOLI

Montefalco

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PREMIO VINO BIOLOGICO

Spiridione” (Colli del Trasimeno Merlot Riserva)

SOCIETÀ BERIOLI AGRICOLA

Magione

fotoricette

Torte di Pasqua al formaggio e dolci: le fotoricette

Torte di Pasqua al formaggio e dolci, entrambe preparate con molte uova, sono un tema assai ampio, nel tempo e nello spazio.
L’origine della torta al formaggio è di certo assai remota. La mefa spefa degli antichi Umbri, che già conoscevano l’arte della lievitazione, è sorprendentemente vicina alla torta al formaggio che ancora prepariamo a Pasqua: farina, uova, latte, formaggio, sale.

Ingredienti che incontriamo nelle nostre torte si trovano in pani dell’antica Roma, uno per tutti la ricetta che Catone riporta nel De Agricoltura, un filone di pane con uova e formaggio nell’impasto, cotto su uno strato di foglie d’alloro, che assomiglia in modo sorprendente a una torta che molti anziani, e un forno, di Tuoro sul Trasimeno, ancora preparano.

Le nostre torte di Pasqua al formaggio, che a voler usare la definizione esatta sono pani festivi conditi, sono le discendenti e la trasformazione in cibo legato a una ricorrenza religiosa.

Noi, a ragion di cuore e tradizione, a seconda della zona dell’Umbria, le chiamiamo torta, pizza, crescia, ciaccia.

Pur riconoscendo quindi che la torta di Pasqua ha molte variabili si riportano le sequenze fotografiche di due delle ricette più comunemente usate sul territorio che possono essere facilmente riprodotte nelle cucine casalinghe.

Torta di Pasqua al Formaggio: fotoricetta

Torta Dolce di Pasqua: fotoricetta

 

Dalla pubblicazione della Camera di Commercio di Perugia “La Torta di Pasqua in Umbria

forre-rio

Forre del Rio Grande: sui passi di San Francesco a Valfabbrica

Una serie di itinerari ispirati al percorso intrapreso da San Francesco quando, nel 1207 subito dopo la sua spoliazione pubblica sulla Piazza di Assisi, partì dalla sua casa per giungere a Gubbio.
L’occasione per incamminarsi lungo un sentiero ancora selvaggio, immerso tra i boschi tipici dell’Umbria: oltre 40 chilometri suddivisi su diversi percorsi da godersi a piedi, in bicicletta o a cavallo.
Il tutto completato da un panorama appagante, che fu dello stesso Francesco, estimatore attento e profondo della natura, riflesso del volto di Dio.

Ecco uno degli itinerari più suggestivi e più interessanti sia a livello paesaggistico che vegetativo.
A confine fra il comune di Valfabbrica e di Assisi il torrente “Rio Grande” ci offre un paesaggio ancora incontaminato dalla presenza umana, caratterizzato da una formazione vegetativa costituita prevalentemente da specie arboree ed arbustive tipiche della macchia mediterranea. Le numerose specie termofile qui presenti ci fanno capire che sia a livello geologico che a livello climatico ci troviamo in una sacca atipica della zona preappenninica dove è presente un microclima anomalo, ma grazie a questo ed alla morfologia accidentata dal terreno, le forre del Rio Grande offrono all’attento e rispettoso visitatore uno scenario unico per la sua bellezza.

Arrivati a Valfabbrica (SS. 318) per chi viene da Perugia in prossimità dell’inizio del paese, lasciare la statale e girare a destra e seguire l’indicazione Strada Francescana-“Pieve S. Nicolò.

Dopo 150 mt. circa e dopo aver attraversato un ponticello, percorrere altri 40 mt. e girare a destra ignorando la strada in salita che lasciamo alla nostra sinistra. Da qui percorrere circa 600 mt. fino ad arrivare alla località il Pioppo. Qui la strada si biforca aggirando un bellissimo casale ristrutturato. Prendere a sinistra per la strada bianca, costeggiando il torrente Rio Grande. Dopo circa 1 Km troviamo sulla nostra destra una stradina bianca che attraversando il torrente tramite un ponticello si immette in un fitto sottobosco. Ignorando questa, a circa 10 mt. da questo incrocio possiamo vedere che la strada gira bruscamente a sinistra iniziando a salire. In prossimità di questa curva lasciare la macchina e proseguire a piedi.

Seguendo il sentiero che costeggia il torrente Rio Grande prendere sempre verso sinistra per circa 300 mt. dopo aver attraversato una radura incolta e pianeggiante. A questo punto sembra che il sentiero finisca, ma così non è, superando una piccola scarpata alla nostra destra ci troveremo di fronte ad un agevole guado, attraversato questo seguire sempre il sentiero che costeggia il torrente. Attraversando una seconda radura il paesaggio già da questo punto del sentiero ci appare in tutta la sua bellezza. Circondati da lecci (Quercus ilex) piante arboree sempre verdi tipiche della macchia mediterranea: Spartium iunceum (ginestra), Citisus scoparius Junipertib oxicedrus (ginepro rosso), Smilax aspera (straccia brache). Ci rendiamo conto che in pochi metri percorsi siamo passati da un ambiente vegetativo caratterizzato dal Lauretum freddo ad un ambiente del Lauretum caldo, tipico delle coste tirreniche. Quello che la natura ha fatto in questa zona è veramente unico ed irripetibile.

Seguendo il sentiero lungo il torrente, dopo circa 10 minuti di cammino ci troviamo di fronte ad una mulattiera scavata sulla roccia alla nostra sinistra. mentre alla nostra destra il sentiero diventa sempre più sfatto e ci costringerà ad effettuare un altro facilissimo guado. Ignorando la mulattiera di sinistra (si fa notare che la strada termina dopo appena 20 mt.) si prende il sentiero di destra e da questo punto in avanti seguendo il sentiero principale e seguendo il torrente ci troviamo nelle forre del torrente Rio Grande.
Descrivere il sentiero qui non è facile anche perché la morfologia impervia della zona impedisce dì chiudere il percorso ad anello; quindi usando la massima cautela, risalendo il torrente, ci troveremo di fronte a delle gole che rendono alquanto difficile il proseguo del cammino, quindi a questo punto si consiglia di ritornare indietro percorrendo il sentiero in senso inverso.

TEMPI
Due ore circa

 

 

ciaramicola

Ciaramicola

La ciaramicola è il tipico dolce pasquale della provincia di Perugia, si tratta di una Torta a forma di ciambella, con la pasta a forma di croce al centro, di colore rosso con glassa bianca e confettini colorati di copertura.

Ingredienti: farina di grano tenero, uova intere, zucchero, strutto o burro, alchermes, rhum; agente lievitante: pirofosfato disodico, sodio bicarbonato e amido di mais; per la glassa: albumi d’uovo montati a neve con lo zucchero; per la decorazione: confettini colorati.
Lavorazione: si lavorano insieme farina e agenti lievitanti. Si aggiunge lo strutto (o il burro), lo zucchero, le uova e l’alchermes. Quando gli ingredienti saranno ben amalgamati si aggiunge rapidamente altra farina. L’impasto dovrà risultare alquanto molle. Una parte dell’impasto viene lavorato a forma di un bastone di circa 5 cm. di diametro con il quale si formerà una ciambella che viene sistemata su una teglia ben unta; con un’altra parte di impasto si formano due rotolini di circa 2 cm. di diametro, che verranno sistemati a croce nel centro della ciambella. Con la restante pasta si formano 5 sfere da poggiare sugli incroci e al centro della croce. Con le forbici si intagliano i bordi e le sfere della ciaramicola.

Tutte queste operazioni vengono fatte molto rapidamente altrimenti il lievito perderà la sua azione. La ciaramicola si cuoce in forno caldo a 180°-200° C; a cottura ultimata, ancora bollente, viene spennellata la glassa sopra la ciaramicola decorata con confettini colorati. La glassa si rassoderà con il solo calore della torta appena sfornata, oppure viene rimessa in forno tiepido per pochi minuti Conservazione: il prodotto fresco va conservato ad una temperatura di circa 6°/8° C per 2/3 giorni al massimo.

“La ciaramicola è un dolce nato come inno alla città di Perugia, o meglio, come sua interpretazione. I cinque rioni di Porta Sole, Porta Sant’Angelo, Porta Susanna, Porta Eburnea e Porta S. Pietro, sono rappresentati da cinque motagnole che ne coronano una sesta al centro, alla quale sono collegate da piccoli corridoi, che raffigura la Piazza Grande, sulla quale svetta la Fontana Maggiore, simbolo della città. Anche i colori che compaiono sul dolce fanno riferimento ai rioni e allo stemma di Perugia. Rossa all’interno (alchermes), coperta di glassa bianca (chiara d’uovo montata a neve) all’esterno e impreziosita di piccole gemme blu, gialle e verdi (confettini colorati). “Rosso come il rione di Porta S. Angelo dalla cui porta entrava la legna per i fuochi. Bianco come il rione di Porta Sole dove l’astro si specchiava tra i marmi e i travertini della Terra Vecchia. Blu come il rione di Porta Susanna la cui porta conduce all’azzurro del lago perugino lungo la via Trasimena. Verde come il rione di Porta Eburnea teso verso i boschi e le vigne che colmavano la valle ad essa prospiciente. Giallo come il rione di Porta S.Pietro dalla cui porta entrava il biondo grano alimento principe di tutte le tavole.”
(da: Emanuela Casinini, per Cerquiglini, Perugia).