Fanno parte della tradizione contadina gli animali da cortile: i più allevati polli e conigli, ma anche oche, tacchini e galline faraone; la mancanza di forme di avicoltura organizzate, inizialmente impediva il sorgere di un vero e proprio mercato economico per questi prodotti, tuttavia essi svolgevano un’importante funzione nella vita domestica, in quanto considerati come il “borsellino delle massaie” che, dalla loro vendita, potevano ricavare gli spiccioli necessari per spese secondarie.
La carne di pollo, lo spezzatino di coniglio, l’oca arrosto erano tutti piatti che venivano mangiati in particolari momenti dell’anno legati ai grandi lavori stagionali come la mietitura, la battitura, la vendemmia, ma anche durante le feste come la Pasqua ed il Natale, e a volte anche la domenica.
Oggi invece queste carni sono sulle nostre tavole quasi tutti i giorni: la produzione è aumentata, ma il tipo di allevamento si è notevolmente diversificato.
L’esplosione della domanda non poteva essere più soddisfatta dal tipo di produzione che avveniva nei cortili e nelle aziende agricole di piccole dimensioni, per cui si è passati a tecniche industriali e a forme di produzione su larga scala.