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Spunti dai borghi dell’Umbria: Umbertide

Antico e strategico avamposto perugino con il nome di Fratta, incastonato entro uno scenario di colli sui quali si disegna il fitto reticolo
fortificato medievale, lambita dal Tevere che ne fa città d’acqua, Umbertide dimostra, oggi come ieri, la sua importanza come crocevia
delle comunicazioni tra Arezzo, Città di Castello e Perugia con la via per Gubbio. La presenza di artisti rinascimentali e manieristi fanno di questo borgo una città d’arte che vale una visita accurata.
È qui che essi hanno lasciato opere importanti o hanno dipinto, è il caso del Pinturicchio, capolavori come la Incoronazione della Vergine,
oggi nello studio privato del Papa, da sempre parte integrante della storia della comunità umbertidese. Nella Collegiata, imponente
tempio ottagonale dedicato alla Vergine Maria, si conserva un’Ascensione in cielo del Pomarancio.
È qui che le testimonianze urbanistiche più significative sono diventate luoghi vivi e pulsanti grazie alla loro valorizzazione culturale. Così la
fortezza trecentesca della Rocca è sede espositiva del Centro per l’Arte contemporanea; la Chiesa di Santa Croce è parte dell’omonimo Museo
Civico che oggi ospita l’opera più importante del patrimonio artistico della città, la Deposizione dalla Croce realizzata nel 1516 da Luca Signorelli.
Nel museo è possibile ammirare anche la grande Pala del Pomarancio. Dieci pannelli illustrano il percorso signorelliano, il restauro della pala
e la storia della chiesa stessa. Nel patrimonio artistico, la città include anche il legame secolare con la ceramica la cui evoluzione arriva fino
al Novecento, grazie alle ceramiche Rometti rinomate per il cosiddetto “Nero Fratta”, un tipo di vernice nera di particolare lucentezza.

Le opere più significative delle ceramiche Rometti sono esposte nella Galleria omonima presso la Fabbrica Moderna. Nelle vicinanze,
antica di secoli, c’è l’Abbazia di San Salvatore di Montecorona. Infatti, dagli albori del Mille questo luogo ha costituito un punto
di riferimento per le popolazioni della valle fornendo innovazioni utili all’agricoltura. Mentre i suoi monaci, provenienti da tutta Europa, si
sono occupati di cose terrene, quelli dell’Eremo di Montecorona, sorto nel XVI secolo, si sono concentrati nella preghiera seguendo le rigide
condizioni imposte dalla regola di San Romualdo.
La vita di questa città si anima costantemente con appuntamenti settimanali o annuali, nel rispetto di una tradizione che conserva le radici storiche e culturali. Affascinante il mercatino al centro del paese che si svolge ogni mercoledì mattina e che richiama gente da tutto il circondario.
La stagione calda è ricca di mostre di vario genere, feste, ricorrenze, sagre montane ed eventi sportivi. Chi, invece, vuole muoversi
e spaziare nel territorio, può usufruire di significativi reperti storici e artistici, ma anche di vecchi sapori e interessanti tradizioni locali,
spaziando tra le colline che abbracciano Umbertide da tutti e quattro i punti cardinali: dalle sommità di Civitella Ranieri e Serra Partucci
a quelle di Monte Acuto e Monte Corona, dalla vallata del Niccone, fino a sconfinare verso Montone e Pietralunga che richiamano i paesaggi
tipicamente appenninici della valle.

Da “Ritratti di Storia – Viaggio nel comprensorio dei centri storici della Alta Valle del Tevere”, Camera di Commercio di Perugia