luccio pesce

I pesci del lago Trasimeno: il luccio

È un pesce predatore, solitario, con un territorio limitato. È piuttosto sedentario, ama nascondersi tra la vegetazione ed attendere immobile la preda sulla quale si avventa con slanci e guizzi improvvisi.
Presenta un corpo allungato, ricoperto di squame cicloidi, con un muso prominente ed appiattito, con una bocca molto ampia  provvista di numerosi denti.
Di colore verde bruno, con fianchi marmorizzati o zebrati di macchie più scure, mimetici, e ventre bianco/giallastro. Le pinne sono giallastre con macchie nere.
Si trovano tanto soggetti chiari quanto soggetti scuri e le sue carni, bianche, sode e delicate nello stesso tempo, sono molto apprezzate.

Cucinato in vari modi (spiedo, forno, lessato), ottime le crocchette di luccio.

Tratto dalla pubblicazione della Camera di Commercio di Perugia “L’Umbria del Trasimeno

persico trota

I pesci del lago Trasimeno: il persico trota

Corpo di forma ovale, piuttosto robusto, poco compresso lateralmente, con bocca molto grande, armata di piccoli denti ma molto numerosi. La mascella inferiore è leggermente sporgente.
Presenta un colore verdastro scuro sul dorso che si schiarisce sui fianchi, per diventare bianco/giallo sul ventre.
È un pesce predatore, molto vorace, si nutre prevalentemente di piccoli pesci.

Carne ottima, gustosa, bianca e soda. Ottimi i filetti.

Tratto dalla pubblicazione della Camera di Commercio di Perugia “L’Umbria del Trasimeno

 

persico reale

I pesci del lago Trasimeno: il persico reale

Corpo ovaliforme, compresso lateralmente, dorso arcuato caratterizzato da una gibbosità dietro la testa, bocca molto larga ed
arrotondata.
Tipica la colorazione del corpo: dorso verdastro bruno, fianchi verdastri o giallastri, ventre argenteo. I fianchi sono segnati da
strisce verticali scure che partono dal dorso e sfumano verso il ventre.
È un pesce carnivoro, si nutre di invertebrati e piccoli pesci.
Specie di primaria importanza per il pregio delle carni, gustose, delicate, sode e magre.

I filetti sono ottimi per preparare spiedini, fritture, spaghetti e risotti.

Tratto dalla pubblicazione della Camera di Commercio di Perugia “L’Umbria del Trasimeno

anguilla 2

I pesci del lago Trasimeno: l’anguilla

Pesce dal corpo allungato, serpentiforme, rotondeggiante nella parte anteriore e sensibilmente compresso in quella inferiore.
Colorazione bruno verdastra, grigio brunastra o nerastra dorsalmente, bianca o giallastra nel ventre.
Preferisce vivere sul fondo, nel fango, tra la vegetazione sommersa.
Carni ottime, pregiate, grasse, saporite, di largo consumo ed impiego. Ottima allo spiedo o in tegame.

Tratto dalla pubblicazione della Camera di Commercio di Perugia “L’Umbria del Trasimeno

latterino

I pesci del lago Trasimeno: il latterino

Piccolo pesce (7-10 cm) con un corpo sottile ed allungato. Proporzionalmente, occhi grandi; brevi pinne dorsali e ventrali, con pinna caudale biforcuta.
Livrea lucente, dorso grigio-verde con pigmentazione bruna reticolata; caratteristica banda nero argentea lucente lungo i fianchi, ventre bianco.
Vive in banchi, anche molto numerosi.

Carni molto buone e profumate, ottima se cucinata fritta o marinata.

Tratto dalla pubblicazione della Camera di Commercio di Perugia “L’Umbria del Trasimeno

tinca

I pesci del lago Trasimeno: la tinca

Corpo massiccio e tozzo, con piccola bocca terminale, posta all’apice del muso e provvista di due barbigli.
Presenta una colorazione bruno verde scuro, fianchi bruno verdastri con riflessi aurei, ventre giallastro e pinne impari nere o violacee.
Esiste anche un’altra varietà dorata.
Predilige le acque calme, a fondo fangoso, ricche di idrofite, con abbondante vegetazione, dove vive in prossimità dei fondali.
Carni buone, mediamente grasse, tenere e saporite. Da gustare, una volta spurgata se necessario, arrosto, in umido con piselli,
ripiena al forno.

Tratto dalla pubblicazione della Camera di Commercio di Perugia “L’Umbria del Trasimeno

carpa regina

I pesci del Trasimeno: la carpa o Regina

Vive in prossimità del fondo, sia tra la vegetazione che nelle zone pelagiche dove cerca il cibo. È un pesce molto resistente e si adatta anche ad acque con basso contenuto di ossigeno. Presenta un corpo robusto, slanciato, alquanto appiattito sui fianchi, ricoperto interamente di grosse squame.
Dorso bruno, fianchi dorati o ramati, ventre giallastro, pinne pelviche e pinna anale rossastre. Bocca protrattile con labbra spesse e munite di quattro barbigli.
È una specie onnivora, si nutre infatti di larve di insetti, molluschi, vermi e sostanze di origine vegetale. I quattro barbigli situati ai lati della bocca hanno funzione sensoriale e le consentono di cercare il nutrimento nei fondali.

Le carni sono ottime e gustose. Si serve brasata, grigliata, arrostita al forno (comunemente denominata in Umbria “regina in  porchetta”).

Tratto dalla pubblicazione della camera di Commercio di Perugia “L’Umbria del Trasimeno

filetti di tinca

Filetti di tinca al rosmarino

Ingredienti per 4 persone

Filetti di tinca 4 (8 se piccoli)
Aglio
Foglie di rosmarino (2 cucchiai)
Sale e pepe
Aceto 1 cucchiaio
Pane grattugiato
Olio extravergine di oliva

Preparazione

Mettere i filetti a macerare con olio d’oliva, rosmarino, aceto, aglio, sale, pepe, pane grattugiato per almeno un’ora. Gratinare in forno, su padella antiaderente, con un cucchiaio di olio d’oliva per circa 15 minuti (il tempo dipende dalla grandezza del filetto).

Ricetta tratta dalla pubblicazione della Camera di Commercio di Perugia «Itinerario del pesce di acqua dolce in Umbria» Vol. II – La cucina. A cura di Maria Cerimonia Braconi (1995)  e riportata nella pubblicazione della Camera di Commercio di Perugia “L’Umbria del Trasimeno” 

farfalle

Farfalle alla polpa di persico e tinca

Ingredienti per 4 persone
Farfalle 300 g
Filetti di persico e tinca 500 g
Tuorlo d’uovo 1
Finocchio selvatico
Olio extravergine di oliva
Succo di un limone
Zafferano in fili un pizzico
Curry un cucchiaino
Erba cipollina
Sale e pepe

Preparazione
Cuocere i filetti in acqua salata in cui avrete sciolto zafferano e curry, scolarli, ridurli a piccoli pezzi togliendo eventuali lische, condire con un filo d’olio e lasciare raffreddare.
Preparare una maionese con il tuorlo dell’uovo, sale, pepe e un decilitro circa di olio, alla fine allungarla con succo di limone; tritare l’erba cipollina, il finocchio selvatico e aggiungerli alla maionese. Riunire in una insalatiera le farfalle precedentemente cotte in abbondante acqua salata e la polpa del pesce, condire con la maionese, mescolare e tenere un po’ in fresco, nella parte meno fredda del frigorifero.

Ricetta tratta dalla pubblicazione della Camera di Commercio di Perugia «Itinerario del pesce di acqua dolce in Umbria»
Vol. II – La cucina. A cura di Maria Cerimonia Braconi (1995) e riportata nella pubblicazione della Camera di Commercio di Perugia “L’Umbria del Trasimeno

 

crocchette di tinca

Crocchette di tinca

Ingredienti per 4 persone
Filetti di tinca 400 g*
Parmigiano grattugiato 50 g
Pangrattato 100 g
Vino bianco ½ bicchiere
Patate lessate 2
Uova 2
Sale, noce moscata, limone, prezzemolo, sedano, carota, cipolla, aglio
Alloro 1 foglia
Olio per friggere

Preparazione
Lessare i filetti in acqua salata con l’aggiunta del vino e degli aromi per circa 10 minuti; scolare dall’acqua.
Fare un impasto (anche nel frullatore) con il pesce, le patate, il parmigiano, le uova, la noce moscata e una spruzzata di limone.
Comporre delle crocchette (o polpettine rotonde di piccole dimensioni), passarle nel pangrattato.
Friggerle in olio caldo finché non hanno assunto un bel colore dorato.
Servire calde con fettine di limone.
* In alternativa si può utilizzare la polpa di luccio, di carpa, di persico reale, di pesce gatto, anche mista.

Ricetta tratta dalla pubblicazione della Camera di Commercio di Perugia «Itinerario del pesce di acqua dolce in Umbria»
Vol. II – La cucina. A cura di Maria Cerimonia Braconi (1995) e riportata nella pubblicazione della Camera di Commercio di Perugia “L’Umbria del Trasimeno