frittata-con-tartufo

frittata al tartufo nero

DOSI X 4 PERSONE
• 100 gr. di tartufo nero
• 4 uova
• olio
• burro e sale

Dopo aver pulito i tartufi con uno spazzolino, lavarli e affettarli; riscaldare il tartufo, tagliato e grattato, in poco burro.
Nel frattempo sbattere le uova ed unire il tartufo riscaldato e un poco di sale.
A questo punto procedere come per una normale frittata.

 

 

cinghiale-alla-cacciatora

cinghiale alla cacciatora

DOSI X 6 PERSONE
• 1 kg. di carne di cinghiale
• aceto
• vino rosso

• prezzemolo
• alloro
• cipolla
• rosmarino
• carota
• sedano
• aglio
• mentuccia
• salvia,
• finocchio selvatico
• olio
• burro
• lardo
• pomodori

Tagliare il cinghiale a pezzetti, lavarlo e metterlo a marinare in vino rosso bollito per 5 minuti con i vari odori, per 1 giorno.
In seguito sgocciolare e soffriggere i pezzi di cinghiale con lardo, burro e olio; aggiungere aglio, salvia, rosmarino, sedano, cipolla, alloro e infine il pomodoro.
Rosolare il tutto per 15 minuti e allungare con la marinata passata al frullatore.
Far intenerire la carne e servire

zuppa-di-farro

Minestra di farro e zafferano

DOSI X 4 PERSONE
• 200 gr. di farro
• 12 stimmi di zafferano

• sedano
• carote
• cipolla
• pomodoro
• peperoncino
• 2 patate
• brodo di carne

Tenere a bagno il farro per un’ora; mettere in infusione gli stimmi di zafferano in poca acqua calda per circa 2 ore.
Soffriggere gli odori, aggiungere le patate tagliate a dadini ed il pomodoro.
Quando le patate saranno cotte unire il farro e il brodo di carne e tenere sul fuoco per 20 minuti.
Lo zafferano va aggiunto a metà cottura.

pappardelle

Pappardelle alla lepre

DOSI X 4 PERSONE
• 350 gr. di pappardelle
• 600 gr. di lepre
• 600 gr. di passata di pomodoro

• aglio
• finocchio selvatico
• chiodi di garofano,
• alloro
• cipolla
• 1 l di vino bianco
• olio extravergine d’oliva
• sedano
• carota

Preparare la lepre e marinarla per un giorno intero con olio, vino, finocchio selvatico, alloro, chiodi di garofano, cipolla sbucciata e fatta a pezzi e qualche grano di pepe.
La mattina seguente sgocciolare la lepre e preparare un soffritto con cipolla, sedano e carota.
Unire la lepre tagliata a pezzetti e aggiungere sale e la passata di pomodoro.
Far cuocere a fuoco basso per circa 45 minuti, togliere la lepre dal sugo, disossarla, tritarla e rimetterla nel sugo.
Lasciare insaporire ancora e condire le pappardelle.

gnocchi

Gnocchi con la papera

DOSI X 4 PERSONE
• 300 gr. di gnocchi
• 1 papera
• sedano
• carote

• cipolle
• 300 gr. di passata di pomodoro
• olio
• sale e pepe
Preparare il sugo per condire gli gnocchi facendo un soffritto con olio, sedano, carote e cipolle, e aggiungere la papera in pezzetti.
Aggiungere la passata di pomodoro e far cuocere.
A cottura ultimata condire gli gnocchi con la salsa ottenuta.

fagiolina-del-trasimeno

Fagiolina

Seme molto piccolo color crema, di forma allungata; colorazione varia, con differenti screziature.Conosciuta fin dal tempo degli Etruschi, questo particolare tipo di legume è tipico della zona del Lago Trasimeno dove la presenza di terreni particolarmente umidi ne ha favorito la coltivazione. Essa è rimasta, fino al secondo dopoguerra, l’alimento proteico principale per le popolazioni locali, ma a causa del progressivo spopolamento delle campagne e delle difficoltà di coltivazione era andata scomparendo: si trattava infatti di una coltura lunga e faticosa da effettuarsi senza l’ausilio di mezzi meccanici. Da alcuni anni la coltivazione della fagiolina è stata ripresa da un gruppo di coltivatori che, riunitisi in consorzio, si stanno adoperando per la sua tutela e valorizzazione.

La caratteristica principale di questo prodotto è la piccola dimensione del seme, bianco come un chicco di riso ed è per questo che si chiama anche risina. La maturazione, inoltre, è scalare: i fagioli devono essere raccolti ogni giorno per un paio di settimane.

Le ricette locali a base di fagiolina sono semplicissime: quella essiccata si mangia lessa con un po’ di olio extravergine di oliva, mentre quella fresca, detta anche cornetto, si passa in tegame con pomodoro e aglio.

Non necessita di riposo in acqua prima della cottura purché questa avvenga a fuoco lentissimo.

cicerchia

Cicerchia

 
La cicerchia (Lathyrus sativus), è un legume ormai poco conosciuto che trova tuttavia ampia coltivazione in alcune zone dell’Italia centrale e particolarmente nella montagna Umbra. La cicerchia si semina in primavera, la raccolta manuale avviene nel mese di Luglio, seguita da essiccazione naturale sul terreno. La trebbiatura avviene tra la seconda decade di Luglio e la prima decade di Agosto, con relativa pulitura e selezione del prodotto. Seguono le fasi di vagliatura e confezionamento. Ricca di proteine, di fibra e di potassio, il suo utilizzo è chiaramente documentato in ricette seicentesche di zuppe e minestre. In particolare, i ceci e le cicerchie, erano un tempo presenti in ogni orto familiare ed erano componenti di nutrienti e saporiti minestroni.La cicerchia viene usata in cucina per accompagnare salsicce, zampetti o cotiche di maiale.
borccoli

Broccoletti del Lago

I brocoletti del lago sono coltivati nei terreni sabbiosi adiacenti il Lago Trasimeno in particolare nell’area  he interessa Comuni di Magione, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno, Castiglione del Lago e Panicale. I brocoletti(o camette) sono i ricacci che la pianta della rapa emette numerosi se viene cimata prima che sbocci il fiore e che, dopo essere bolliti e risaltati in padella con olio e aglio, vengono apprezzati per il delicato sapore amarognolo.
La semina viene effettuata nella seconda decade di agosto. Irrigazioni se necessarie dopo la semina, secondo la stagione. La raccolta si effettua a fine inverno, inizio primavera.
L’area del Lago Trasimeno da sempre è stata caratterizzata dalla produzione di ortaggi, grazie al clima mite e al terreno “sciolto” di questa zona. Tuttavia, nel corso del tempo, tali produzioni hanno subìto la pressante concorrenza delle produzioni extraregionali, tanto che sono quasi scomparse le varietà un tempo coltivate.

Noti invece ai consumatori regionali sono i “broccoletti” e i fagiolini, che tutti chiamano però “fagiolina”, entrambi apprezzati per la particolare tenerezza e il gusto dolciastro, da sempre consigliati nella tradizione gastronomica locale.

Questo tipo di rapa, dalla radice ridotta, è molto rustica e ben adatta all’ambiente, per cui non richiede trattamenti antiparassitari.

bucatini-sagrantino

Bucatini al sagrantino

Dosi x 6 persone

500 gr. di bucatini

50 gr. di burro

30 gr. di olio

500 gr. di pomodoro

un bicchiere di Sagrantino

pancetta

cipolla carota sedano

30 gr. di pecorino

50 gr. di parmigiano

sale e pepe

Soffriggere la cipolla, la carota, il sedano tritati finemente e aggiungere la pancetta tagliata a dadini. In seguito aggiungere il vino Sagrantino poi il pomodoro passato e lasciar cuocere per 15 minuti.

A parte cuocere i bucatini in acqua salata, scolarli e condirli con la salsa preparata.

Passarli in padella per farli insaporire e servire cospargendo il formaggio grattugiato.

olive

olive all’arancia

Dosi per 4 persone

olive nere gr. 500

olio extravergine d’oliva

finocchio selvatico

buccia di arancia

aglio

pepe

sale

Lavare le olive e asciugarle nel forno fino a quando saranno diventate grinzose ma abbastanza morbide. Disporle in una insalatiera e condirle con una salsa preparata con olio d’oliva, buccia sottile di arancia tagliata a listarelle di circa mezzo centimetro, due spicchi di aglio tagliati a dadini piccolissimi, un cucchiaio di fiori di finocchio selvatico, sale e pepe.Mescolare con cura e lasciare insaporire per qualche ora prima di servire.

Si possono conservare per alcuni giorni in un barattolo di vetro.